Ho sempre amato le storie. Raccontare e ascoltare è un’arte antica che l’uomo ha praticato da tempi remoti dove la conoscenza e l’esperienza erano tramandate oralmente e rendevano gli uomini che la praticavano testimoni responsabili delle faccende umane. Il viaggio è diventato per me metafora di quanto “l’uomo cerca l’uomo”, è lo spirito che mi ha istintivamente guidato, emozionato e reso partecipe di esperienze che hanno dato un senso alla mia storia professionale iniziata per gioco, senza precisi scopi ma accarezzata dal desiderio dell’incontro con “l’altro”.
Dai primi anni ’80 ho organizzato la mia vita cercando di soggiornare il più a lungo possibile in Asia, soprattutto in Thailandia, Laos e Indonesia. Ho imparato vivendo tra persone più diverse; dai grattacieli di Bangkok alle spiagge di Prachuap Khirikhan, con mercanti e pescatori il thailandese, che è lingua tonale e analitica; questo mi ha consentito di cogliere la bellezza e la complessità di questo straordinario popolo che tanto mi ha insegnato. Ho così potuto conciliare la mia crescita professionale e il “business”, cercando prima degli oggetti l’armonia e l’attenzione con coloro che ho incontrato. Gli oggetti che nel tempo ho selezionato rientrato in una categoria definita “etnico”, non amo questa definizione perché abusata e riduttiva: costringe gli oggetti in uno spazio ristretto e angusto. Ogni oggetto che ho scelto dai gioielli ai tessuti, sculture in ferro e statue (soprattutto Buddha), rappresentano la mia estetica e corrispondono tutti al racconto della mia storia.
Massimo Cantarini - Akanartgallery
L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.
Marcel Proust